Acquistare casa in Italia e nel Regno Unito nel 2021

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Acquistare casa in Italia e nel Regno Unito nel 2021

Pubblicato da Immobiliare Ferroni sopra 24 Marzo 2021
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Il settore immobiliare nelle politiche finanziarie di ogni stato rappresenta una voce di bilancio imprescindibile ed in grado di garantire ad ogni paese entrate tributarie certe e crescenti, considerando almeno gli ultimi 30 anni. Tuttavia ogni stato adotta un proprio approccio, una propria strategia per aumentare di anno in anno le proprie risorse, tassando i beni immobili presenti nel proprio territorio, cercando nel contempo un compromesso volto a non pregiudicare l’interesse negli attori che ruotano attorno al mondo del mattone generando gettito. Le amministrazioni del nostro paese, siano esse centrali o locali, nel tempo hanno sempre assunto un atteggiamento tendenzialmente “punitivo” nei confronti di chi detiene la proprietà immobiliare. I partiti politici che si sono alternati al governo dal secondo dopoguerra del secolo scorso ed in questo primo ventennio del nuovo millennio, hanno allentato o stretto di volta in volta le politiche assunte in tema di pressione fiscale sugli immobili, senza aver mai dato vita a politiche strutturali di sostegno per l’acquisto della casa alle fasce più deboli della popolazione o volte alla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico -privato nazionale.


 


Nel Regno Unito invece, anche se siamo in presenza di un differente ordinamento giuridico e quadro normativo sul tema della proprietà immobiliare e della relativa tassazione, il settore del Real Estate non è considerato dai principali schieramenti politici come nell’italica visione, ovvero del “limone da spremere”, bensì come uno straordinario comparto produttivo in grado di sostenere l’economia, sviluppando parallelamente politiche legate al cosiddetto Welfare ed alla crescita demografica, con misure di sostegno all’acquisto immobiliare specifiche per giovani e giovani coppie, come vedremo. In tal modo il governo britannico adotta provvedimenti volti ad allargare la platea di pubblico in grado di acquistare una casa, aumentando l’interesse nel settore e richiamando importanti investimenti di capitale straniero nel proprio mercato immobiliare. Questa attenzione e disponibilità garantita al mercato britannico, non a caso ha prodotto nel 2020 un aumento dei prezzi delle case dell’8,5%, quando in gran parte dell’Europa e del mondo si sono registrati pesanti cali dei valori immobiliari. Nell’ultima legge finanziaria presentata il mese scorso a Londra, il cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak per aiutare i giovani e gli acquirenti cosiddetti “prima casa”, ha annunciato una garanzia sui mutui per immobili di un costo fino a 600mila sterline.

Per diventare proprietari basterà avere una somma pari al 5% del valore della casa e ottenere un mutuo per il restante 95%, più facile da ottenere rispetto al recente passato, dato che sarà garantito dal Tesoro. Tra le altre importanti misure adottate, è stata prorogata la sospensione delle imposte di bollo per gli immobili di valore inferiore a 500mila sterline, che rappresentano il 90% delle compravendite in Gran Bretagna, e la riduzione della tassa per immobili di valore superiore al mezzo milione. La misura introdotta nel luglio scorso, era in scadenza a fine marzo, ma è stata prorogata per tre mesi, fino al 30 giugno. Oltre tale termine non vi sarà un brusco ritorno allo status quo ante luglio 2020. Il cancelliere infatti ha annunciato che per altri tre mesi la tassa verrà sospesa per gli immobili di valore inferiore a 250mila sterline. In UK si tornerà allo “stamp duty” del 3% per immobili sopra la soglia delle 125mila sterline solo dal primo ottobre 2021 in poi. La sospensione di tale imposta ha avuto l’effetto sperato, rilanciando il mercato, mai così alto dal 2014, nonostante i lunghi periodi di quarantena. I prezzi anche nel 2021 continuano a salire anche dopo la Brexit, tant’è che nel mese di febbraio appena trascorso, il prezzo medio di un immobile è aumentato dello 0,7% toccando le 231.068 sterline, il livello più alto mai registrato. Secondo gli ultimi dati di Her Majesty’s Revenue & Customs, il Fisco britannico, nel mese di gennaio sono state registrate un numero record di compravendite, 121.640 ovvero il 24,1% in più del gennaio 2020. Secondo i calcoli del portale immobiliare Rightmove, con la proroga a fine giugno, altre 300mila persone potranno acquistare casa senza pagare l’imposta di registro, con un mancato introito per il Tesoro di 1,75 miliardi di sterline.

In Italia dal 2014 l’imposta di registro agevolata è rimasta ferma al 2% se si acquista da un privato, si paga l’Iva al 4% se si acquista da un costruttore, che diventano il 9% oppure 10% se non si tratta della prima casa. Oltre alle imposte di cui sopra vanno aggiunte le imposte ipotecaria e catastale. Ricordo inoltre che l’imposta di registro si calcola sul valore catastale, mentre l’Iva va computata sul valore reale di mercato dell’immobile. Per chi ha meno di 35 anni e vuole acquistare la sua prima casa, esiste un Fondo di Garanzia mutui, che copre fino al 50% della quota capitale per acquistare una casa per importi non superiori a 250mila euro. Tuttavia questo Fondo di Garanzia è destinato ad alcune categorie specifiche: giovani coppie di cui almeno un componente under 35; nuclei familiari monogenitoriali con figli minorenni, lavoratori atipici con meno di 35 anni, conduttori di alloggi popolari.

Ma il vorace fisco italiano non finisce mai di sorprendere e grazie alla Brexit, l’IVIE ovvero l’IMU che pagano gli italiani proprietari di un immobile all’estero, dal 2021 sarà paragonabile ad una mini-patrimoniale. Con la Brexit, la Gran Bretagna non è più parte dell’Ue: non c’è più quindi lo scambio automatico di informazioni del mercato unico. Lo 0,76% non si calcolerà più sulla rendita catastale, valore non più riconosciuto perché fuori area Ue, ma verrà calcolato sul valore di mercato o sul prezzo di acquisto (il più basso tra i due). A Londra, dove i prezzi delle case sono astronomici, in particolar modo nella zona centrale, il prezzo medio per un mini appartamento è di 500mila sterline, quindi da quest’anno un proprietario italiano dovrà pagare circa 4400 euro annui, mentre ad Edimburgo è pari a circa la metà per la stessa tipologia immobiliare.

Nei prossimi anni, lo stato italiano dovrà fronteggiare nuove importanti sfide legate al efficientamento energetico dei fabbricati pubblici e privati, all’ottimizzazione del proprio patrimonio pubblico, alla messa in sicurezza di milioni di fabbricati edificati in zone a rischio dissesto idrogeologico e sismico, ed alla riduzione della burocrazia oggi presente tra fisco, amministrazioni locali, ecc.. Solo se il mercato immobiliare potrà utilizzare degli incentivi finalizzati all’aumento della qualità degli immobili costruiti e ristrutturati grazie all’introduzione di nuove tecnologie e nuovi materiali, alla digitalizzazione delle procedure burocratiche ed una riduzione delle imposte sulla seconda casa, potrà iniziare la ripresa delle compravendite ed un aumento delle quotazioni immobiliari. Diversamente avremo delle “città stato” come Milano e poche alte realtà simili, ma nel contempo tante desolate periferie nella nostra bella Italia.

Michele Ferroni – Immobiliare Ferroni

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